La terra vi concede
generosamente i suoi frutti, e non saranno scarsi se
solo saprete riempirvi le mani.
E scambiandovi i doni della terra scoprirete
l’abbondanza e sarete saziati. Ma se lo scambio non
avverrà in amore e in generosa giustizia, renderà gli
uni avidi e gli altri affamati.
Quando voi, lavoratori del mare dei campi e delle vigne,
incontrate sulle piazze del mercato i tessitori e i
vasai e gli speziali, invocate lo spirito supremo della
terra affinché scenda in mezzo a voi a santificare le
bilance e il calcolo, affinché il valore corrisponda a
valore.
E non tollerate che tratti con voi chi ha la mano
sterile, perché vi renderà chiacchiere in cambio della
vostra fatica. A tali uomini direte: "Seguiteci nei
campi o andate con i nostri fratelli a gettare le reti
nel mare. La terra e il mare saranno con voi generosi
quanto con noi".
E se là verranno i cantori, i danzatori e i suonatori di
flauto, comprate pure i loro doni.
Anch’essi sono raccoglitori di incenso e di frutti, e
ciò che vi offrono, benché sia fatto della sostanza dei
sogni, distillano ornamento e cibo all’anima vostra.
E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che
nessuno vada via a mani vuote.
Poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in
pace nel vento sino a quando il bisogno dell’ultimo di
voi non sarà appagato.
Estratta dal "PROFETA", di Kahlil Gibran